"Serie Bianca"
/ Feltrinelli, 2° ed. 2001. Traduzione di Alessandro Serra
http://www.feltrinelli.it/
Ognuna delle nostre cellule possiede in ciascun momento e per l'intero arco della sua esistenza la facoltà di autodistruggersi in poche ore. E la sopravvivenza dell'insieme di cellule di cui siamo composti - la nostra stessa sopravvivenza - dipende dalla loro capacità di trovare nell'ambiente del nostro corpo i segnali che consentono di reprimere, giorno dopo giorno, lo scatenarsi del suicidio. Noi siamo società cellulari formate da componenti la cui vita è "in sospeso" e che sono incapaci di sopravvivere da sole. Per ciascuna delle nostre cellule vivere significa aver saputo impedire, per il momento, il suicidio. In un modo sconvolgente, controintuitivo, paradossale, un evento positivo - la vita - nasce dalla negazione di un evento negativo - l'autodistruzione.
L'ipotesi di Ameisen ha sconvolto in profondità la rappresentazione del funzionamento del nostro corpo, ha portato a una reinterpretazione delle cause della maggior parte delle malattie e ha aperto prospettive nuove al loro trattamento. Questa visione ha cominciato a trasformare anche il nostro modo di considerare l'invecchiamento e, su una scala completamente diversa, la lunga storia dell'evoluzione della vita che ci ha dato i natali. Alla vecchia rappresentazione della morte come un'entità estranea che brandisce la sua falce si è poco a poco sostituita un'altra immagine, quella di uno scultore che, al cuore della vita, ne fa emergere, giorno dopo giorno, la complessità.
recensioni: http://www.feltrinelli.it/SchedaLibroRecensioni?id_volume=1364523
"...
storia, narrata con molto rigore e maestria ..."
Edoardo
Boncinelli, Il Corriere della
sera
"Ameisen
ha scritto un testo teorico-divulgativo tra i più belli e originali
degli ultimi anni."
"... travolgente tensione speculativa..."
"... respiro culturale..."
"... sano pragmatismo teorico..."
Gilberto Corbellini, 24
Ore
"Ameisen non vuole privarsi della potenza emotiva del linguaggio e non la censura: ne ha bisogno - e con lui tutta la biologia, sottintende - per guardare e dire la morte come agente di vita." Sylvie Coyaud, Le Scienze
"... un esamplare saggio di divulazione scientifica ..." L. Simonelli, La Stampa, Tuttoscienze
"... un testo affascinante come un romanzo, pur nel rigore scientifico ...", Franco Prattico, La Repubblica
" ... un libro destinato a divenire una guida nel
suo settore".
"Alla fine di questo percorso si esce con un senso di stupore, e di intima
consapevolezza che nulla potrà sembrare più ciò
che era prima". Luisa
Miccoli Leadership Medica
"Un testo scientifico che si fa leggere con estremo piacere, perché l'autore ci conduce nei più profondi misteri della biologia, usando miti, esempi, riferendo ricerche sue e di altri studiosi con lo stupore e la semplicità di un bambino." Francesca Amoni, Il Giorno
"... come tutti i grandi testi scientifici, è anche e sopratutto un'opera filosofica. Un affresco capace di modificare in profondità l'immagine che abbiamo di noi stessi e del mondo." Pietro Greco, Alias, supplem. de Il Manifesto
2001. Jean Claude Ameisen presenta Al cuore
della vita (interprete : Silvana De Amicis).
Una delle più belle avventure della biologia dei nostri tempi, meravigliosamente
raccontata da uno dei suoi massimi protagonisti. La scoperta che ha rivoluzionato
il nostro modo di intendere la vita e la morte e ha aperto nuove speranze
di longevità e di cura delle malattie. L'autore ha presentato il libro
a Milano in un'affollata sala della Libreria Feltrinelli di piazza Duomo.
Ascolta
la presentazione: http://www.feltrinelli.it/IntervistaInterna?id_int=2
12/06/2007. Ascolta La 29e conférence Marc Bloch, « Nous vivons dans l'oubli de nos métamorphoses. La mort et la sculpture du vivant », JC Ameisen : http://cmb.ehess.fr/document233.html
Leggi
un estratto :
I regni
del suicidio cellulare
Nei primi giorni che seguono
il nostro concepimento nel momento stesso in cui inizia per noi lesistenza
il suicidio cellulare è già allopera nel nostro
corpo in via di costruzione e plasma le metamorfosi successive della nostra
forma in divenire. Negli abbozzi del nostro cervello e del nostro sistema
immunitario, la morte cellulare è parte integrante di uno strano
processo di apprendimento e di auto-organizzazione il cui esito non è
la scultura di una forma ma quella della nostra memoria e della nostra identità.
Nel dialogo permanente che si stabilisce sin dallinizio della nostra
esistenza tra le diverse popolazioni cellulari di cui siamo costituiti,
il linguaggio genera la vita, ma anche la morte. Le armi che esse creano
a partire dalle informazioni contenute nei nostri geni e che permettono
loro in qualsiasi momento di imboccare la via dellautodistruzione,
le nostre cellule continuano a produrle per lintero arco della nostra
esistenza. I regni del suicidio cellulare non conoscono frontiere. Il nostro
corpo di bambini prima, poi di adulti, è simile a un fiume che si
rinnova incessantemente. E i territori che per un periodo determinato
persistono in noi sono fragili quanto quelli che scompaiono e rinascono
giorno dopo giorno.
È questa stessa fragilità, questa precarietà,
questo rinvio permanente a costituire la vera fonte della nostra potenza
e della nostra complessità, permettendo, in ogni momento, ai nostri
corpi di scolpirsi, di ricostruirsi, di ricomporsi e di adattarsi a un ambiente
in continuo mutamento.
Ma emerge anche, in trasparenza, come unimmagine speculare della nostra
complessità, una vulnerabilità nuova, sino a poco tempo fa
insospettata. Allo splendore del regno del suicidio cellulare si sovrappone
una faccia oscura, nascosta, che ci minaccia. Tumori, Aids, malattie degenerative
del cervello, crisi cardiache, epatiti, incidenti vascolari cerebrali...
la maggior parte delle nostre malattie si rivelano legate a disfunzioni
del suicidio cellulare. Non vi è più ambito della biologia
o della medicina che non sia stato reinterpretato alla luce di questa nuova
griglia di lettura, di questa nuova stele di Rosetta. E la promessa di una
rivoluzione terapeutica va ormai profilandosi.
Texte de l'éditeur
figurant sur la 4ème page de couverture du livre :
Ci
sono scoperte impreviste come quella della penicillina, scoperte tenacemente
ricercate come la mappatura del codice genetico umano. E poi ci sono scoperte
rivoluzionarie, in grado di provocare un cambiamento di prospettiva così
radicale da innescare un processo a catena di revisione delle idee più
consolidate. L'apoptosi, o suicidio cellulare, è una di queste.
In
un modo sconvolgente, controintuitivo e paradossale, un evento positivo
- la vita - sembra nascere da un processo ritenuto negativo, quello dell'autodistruzione.
La teoria spiegata da Ameisen sconvolge la rappresentazione del modo in
cui funziona il nostro corpo, cambia l'idea di invecchiamento, porta a una
diversa interpretazione della malattia, apre nuove vie di cura e, infine,
ridefinisce la nozione stessa di evoluzione delle specie.
La teoria del "suicidio cellulare" ha rivoluzionato
il nostro modo di intendere la vita e la morte, sta trasformando le nostre
cognizioni sull'evoluzione degli organismi viventi e ha aperto nuove speranze
per la cura di gravissime malattie come il cancro o i morbi di Alzheimer
e di Parkinson.
Il libro ha ottenuto il prestigioso Prix Biguet de littérature et
de philosophie de l'Académie française e il Prix Jean Rostand.
photo
Fabienne
Ameisen
Scolpire vita. Suicidio cellulare o la morte creatrice. In: Leader for Chemist
Links to
the Cell Death Society : http://www.celldeath-apoptosis.org
The Cell
Death Society has been formed for the purposes of promulgating a better understanding
of the mechanisms of cell death and apoptosis, establishing communication among
the various branches of the research, and communicating and coordinating the
application of research findings in biology and medicine.
Cell Death and Differentiation: http://www.nature.com/cdd/
The 100th anniversary of Ilya Ilyich Metchnikoff’s Nobel Prize was celebrated at the Institut Pasteur, Paris on April 2008, with the symposium, Metchnikoff’s Legacy in 2008 organised by Matthew Albert, Marc Daëron, James Di Santo, Philippe Herbomel, Marc Lecuit and Geneviève Milon. Invited speakers: Alan Aderem, Jean Claude Ameisen, Sebastian Amigorena, Bonnie Bassler, Sydney Brenner, Max Cooper, Betty Diamond, Gerald Edelman, R. Alan B. Ezekowitz, Michel Fougereau, Jeffrey Gordon, Alan Hall, Michael Hengartner, David Hume, Richard Lang, Michel Mallat, Margaret Mcfall-Ngai, Lynn Margulis, Paul Martin, Marie Meister, Ira Mellman, Matthew Meselson, Shigekazu Nagata, Carl Nathan, Michel Nussenzweig, Jeffrey Pollard, Michel Rabinovitch, Jeff Ravetch, Arthur Silverstein, Ralph Steinman, Joel Swanson, Alfred Tauber, Irving L. Weissman.
Produit par L'Oeil sauvage et France 5, le film documentaire Le Dur Désir de Durer, de Bernard Bloch, fondé sur le dernier chapitre de La Sculpture du vivant, a reçu le Prix Art au 3ème "International Science Film Festival" d'Athènes.
Le film a été diffusé sur France 5 le 24 juin 2008
Les éditions Fayard et le Seuil viennent de publier, en co-édition, le livre de Jean Claude Ameisen: Dans la Lumière et les Ombres. Darwin et le bouleversement du monde.
Cuidado (« sois prudent »), écrit le jeune Darwin dans ses carnets secrets. Révéler ses idées serait « comme confesser un meurtre ». Et il les développera en silence.
La publication de sa théorie bouleversera notre vision du monde. Le passé se recompose, modifiant le présent. Nous partageons soudain avec l’univers vivant une généalogie commune. Faite de transformations et de métamorphoses.
Ce livre est un voyage. À travers l’espace et le temps. A travers la lumière et les ombres. À la rencontre d’une révolution scientifique toujours plus riche, toujours en devenir. À la rencontre aussi de la longue nuit de notre histoire, où la science légitimera la négation de la vie et de la dignité de tant d’êtres humains. Un voyage à travers la mémoire et l’oubli. A la recherche de l’empreinte en nous de ce qui a disparu, de ceux qui ont disparu.
Nous sommes faits de ce qui a donné naissance à l’ « infinité des formes les plus belles et les plus merveilleuses ». Aux bactéries et aux fleurs, aux oiseaux et aux arbres. Et pourtant nous sommes autre. Nous sommes faits de l’histoire des cultures humaines. Et pourtant nous sommes autre. Toujours nouveau.
Ce livre est une plongée dans le récit tumultueux de nos origines. Non pour nous y enfermer. Mais pour y découvrir cet émerveillement « d’arriver à l’endroit d’où nous sommes partis et de connaître le lieu pour la première fois ». Et retisser, chaque jour, les liens qui fondent notre commune humanité. Dans le respect de l’extraordinaire vulnérabilité de ceux qui nous ont fait naître, de ceux qui nous entourent, et de ceux qui nous survivront.
Ecouter. Les matins de France Culture. Invité: Jean Claude Ameisen. Emission du 23/10/08
Sous presse: Les Couleurs de l'Oubli
Editions de l'Atelier. A paraître le 30 octobre 2008
Chercheur en médecine, homme de science et de culture, Jean Claude Ameisen part, dans cet ouvrage, à la découverte de l’étonnant trésor d’un plasticien, François Arnold. Des personnes atteintes d’Alzheimer lui ont fait don de leurs peintures réalisées dans le cadre d’un atelier qu’il anime au sein d’un hôpital. Au fil des pages, des inconnus, vieillards relégués hors de notre vue, lèguent, à travers leurs oeuvres, un véritable testament d’humanité. Cette rencontre entre le chercheur, l’artiste et les vieillards fait surgir des visages familiers : grand-mère, oncle, voisine, amie … un jour partis au loin et jamais revus. Tout invite au déplacement du regard : des poissons enchâssés dans un vitrail, un chat bleu, et blanc, aux jambes jaunes, les yeux bleus grands ouverts, au visage humain, un coq qui déploie ses couleurs flamboyantes… Toute vie, dans sa part de mystère, par-delà ses altérations, par-delà nos peurs, contient une lumière et une beauté ineffaçables. Les quarante peintures présentées dans cet ouvrage en sont la trace fragile et précieuse. Couleurs de l’oubli. Traces de beauté. Premier matin du monde. Promesse d’un printemps dans l’hiver.
Auteurs : Jean Claude Ameisen, humaniste et chercheur mondialement reconnu, livre un très beau texte sur la création, l’oubli, l’humanité. Cet ouvrage est né de la rencontre de François Arnold, plasticien, animateur d’un atelier avec les personnes atteintes de la maladie d’Alzheimer.
L'intégralité des droits d'auteurs du livre Les Couleurs de l'oubli sera versée à l'atelier de peinture l'Arbre à Mains.
Extraits de l’ouvrage.
Les Couleurs de l'Oubli - 1
Les Couleurs de l'Oubli - 2